Migratori è il film di Agnese Galiotto prodotto dalla GAMeC nell’ambito del progetto Pensare come una montagna, che esplora la complessa interazione tra essere umano e animale a partire dall’incontro fra un gruppo di ornitologi e alcuni esemplari di diverse specie di avifauna migratrice.
Coinvolgendo due delle stazioni di inanellamento che si snodano lungo la rotta migratoria che attraversa longitudinalmente l’Italia, per giungere in nord Africa, l’artista riesce a restituire una doppia dimensione: quella scientifica e quella profondamente umana.
Attraverso il metodo scientifico dell’inanellamento è possibile raccogliere informazioni sullo stile di vita degli uccelli e tenere traccia dei loro movimenti, consentendo quindi di monitorare le variazioni a cui sono sottoposte le migrazioni per ragioni principalmente legate al cambiamento climatico. Gli studiosi si occupano di misurare il peso degli uccelli, stabilirne età e sesso, nonché di analizzarne le condizioni di salute generali attraverso l’osservazione del piumaggio. Gli uccelli sono bloccati con reti molto fitte installate in luoghi strategici, per consentire il rilevamento delle misure biometriche e dei dati prima di poterli liberare. Sebbene queste operazioni siano svolte con estrema attenzione, delicatezza e cura, emergono anche aspetti di costrizione legati a un contatto fisico forzato nei confronti di creature vulnerabili.
L’ambivalenza che emerge da queste pratiche è resa con sensibilità dall’artista attraverso inquadrature differenti: i dettagli nel folto del bosco e i primi piani colgono le espressioni dei volti e la gestualità abile degli ornitologi; l’intreccio delle mani e delle zampe dei volatili raccontano l’interazione diretta tra esseri umani e animali, rivelando una fragilità commovente; i campi lunghi, che abbracciano le cime degli alberi e il silenzio della natura, catturano l’armonia del paesaggio montano e la complessa convivenza con le infrastrutture create dagli umani. Un aspetto, quest’ultimo, particolarmente evidente nella transizione tra le ambientazioni del film: il contesto industriale della stazione di Capannelle, nella pianura bergamasca, e quella di Passo Brocon, nell’ambiente alpino trentino.
Il mediometraggio riesce nell’intento di rendere poroso il confine che separa l’approccio scientifico dell’osservazione neutra e la sfera soggettiva dello studioso, fatta anche di emotività, meraviglia, passione.
Gli uccelli rappresentano per l’artista creature con cui non si è soliti immedesimarsi: un aspetto che le consente di aprire una riflessione rispetto a una modalità non romanticizzata di approcciarsi al mondo animale. La telecamera segue i protagonisti con discrezione, catturando momenti di ammirazione e genuino entusiasmo – come il volo che si rinnova a ogni liberazione, a testimonianza del sottile equilibrio tra conoscenza e rispetto per il mondo naturale.
Migratori, insieme a MUT di Giulio Squillacciotti e a Paraflu di Michela de Mattei e Invernomuto, sarà presentato nell’ambito di una tournée – realizzata in collaborazione con Lab 80 film – che da febbraio a maggio 2025 toccherà le valli bergamasche e sarà accompagnata da un calendario di laboratori, incontri ed eventi per adulti e famiglie.
Calendario proiezioni:
23 febbraio / Branzi, Val Brembana
MUT di Giulio Squillacciotti
15 marzo / Gorno, Val del Riso
Proiezione dei tre film
5 aprile / Vedeseta, Val Taleggio
Proiezione dei tre film
11 maggio / Averara, Val Brembana
Migratori di Agnese Galiotto
18 maggio / Gromo, Val Seriana
Paraflu di Michela de Mattei e Invernomuto
Nel corso del terzo ciclo di Pensare come una montagna, gli spazi della GAMeC accoglieranno una serie di conversazioni con gli artisti Michela de Mattei e Invernomuto, Agnese Galiotto e Giulio Squillacciotti. Questi incontri, pensati come un dialogo aperto tra discipline, vedranno la partecipazione di relatori provenienti da diversi ambiti: dal design all’illusionismo, all’ornitologia. L’intento è di approfondire come linguaggi apparentemente distanti possano confluire in una riflessione comune sul rapporto tra l’essere umano e le altre specie viventi.
Il calendario degli appuntamenti sarà presto disponibile sul sito.
Note biografiche
Agnese Galiotto (Chiampo, 1996) è pittrice e regista. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera (IT) e alla Städelschule di Francoforte (DE). La sua pratica combina l’affresco e il cinema, per raccontare il suo rapporto con gli altri: coloro che ritrae, animali, umani, piante, sono figure enigmatiche, dipingerli o riprenderli è un modo per relazionarsi con loro attraverso un codice alternativo. Ha partecipato alla residenza artistica di Dolomiti Contemporanee nel 2021 e Gapado AiR nel 2022. I suoi lavori sono stati esposti presso Casa Testori (IT), Kumho Museum of Arts di Seoul (KR), Artericambi Gallery (IT), Jeju Biennial (KR), Gapado AiR (KR), Frankfurter Kunstverein (DE), Kunsthal Gent (BE), BFI SouthBank (UK), Palmengarten Frankfurt (DE), MediumP (DE). I suoi affreschi si trovano in collezioni pubbliche e edifici abbandonati.