Giulio Squillacciotti MUT

08.02 - 18.05.2025

MUT è il cortometraggio realizzato dall’artista e regista Giulio Squillacciotti e prodotto dalla GAMeC nell’ambito del programma Pensare come una montagna. Presentato in anteprima a novembre 2024 in occasione della seconda edizione di MADE Film Festival, promosso dalla Camera di Commercio di Bergamo, il film racconta, attraverso l’esperienza di due giovani allevatori e dei loro genitori, la ciclicità della vita in alpeggio: una quotidianità scandita da azioni e da momenti che si ripetono dall’alba al tramonto. Protagonisti sono il tredicenne Dario, a cui sono affidati compiti di responsabilità nella gestione del pascolo, e il suo fratellino Omar, che interagisce con gli animali con spontaneità e tenerezza.

Sin dal titolo — “monte”, in dialetto bergamasco — si evince il ruolo della montagna che, onnipresente, modella i ritmi e le esperienze di chi la abita. Nel film, tuttavia, questa resta sullo sfondo delle azioni dei giovani protagonisti: il formato quadrato del cortometraggio lascia spazio a inquadrature che ne racchiudono porzioni, guidando l’attenzione verso i dettagli e le interazioni fra i membri della famiglia, e quelle fra loro e gli animali.

Una scelta stilistica che anziché limitare il respiro visivo immerge lo spettatore in una prospettiva intima, che rinuncia ai campi aperti, descrittivi, per raccontare il legame profondo tra la montagna e chi la vive.

Gli animali, gli allevatori, e in ultima analisi i trekker, con il loro abbigliamento dai colori sgargianti, entrano ed escono dalle inquadrature rigorosamente fisse, quasi fossero finestre che si aprono improvvisamente su scene di vita in alpeggio. Le azioni sono riprese con una lente documentaristica che pare enfatizzare la ciclicità e il loro essere ogni giorno uguali a se stesse. Anche il sonoro, che fonde voci umane con i suoni naturali e degli animali, sembra restituire una narrazione che si affida a un’osservazione discreta, svolta in punta di piedi per interferire il meno possibile.

Il cortometraggio mette in luce le contraddizioni insite in una convivenza che è al tempo stesso rispettosa e utilitaristica, e permette di percepire la montagna come un ecosistema complesso in cui identità e interessi divergenti convivono e si confrontano.

Da un lato il rapporto con gli animali, presentato come profondamente rispettoso, si intreccia con la realtà dell’allevamento produttivo, invitando a riflettere sulla relazione fra possibili modalità di sfruttamento e cura, coabitazione di spazi naturali e necessità di adattamento reciproco. Dall’altro, i turisti con il loro approccio episodico alla montagna attraversano il paesaggio come corpi estranei, enfatizzando il contrasto con la quotidianità operosa e silenziosa della famiglia in alpeggio. Questo inevitabile confronto diviene una rappresentazione delle diverse modalità di vivere e percepire la montagna: spazio di lavoro, radicamento e appartenenza, luogo di svago e fuga temporanea.

MUT, insieme a Paraflu di Michela de Mattei e Invernomuto e a Migratori  di Agnese Galiotto, sarà presentato nell’ambito di una tournée – realizzata in collaborazione con Lab 80 film – che da febbraio a maggio 2025 toccherà le valli bergamasche e sarà accompagnata da un calendario di laboratori, incontri ed eventi per adulti e famiglie.

Calendario proiezioni:

23 febbraio / Branzi, Val Brembana
MUT di Giulio Squillacciotti

15 marzo / Gorno, Val del Riso
Proiezione dei tre film

5 aprile / Vedeseta, Val Taleggio
Proiezione dei tre film

11 maggio / Averara, Val Brembana
Migratori di Agnese Galiotto

18 maggio / Gromo, Val Seriana
Paraflu di Michela de Mattei e Invernomuto

Nel corso del terzo ciclo di Pensare come una montagna, gli spazi della GAMeC accoglieranno una serie di conversazioni con gli artisti Michela de Mattei e Invernomuto, Agnese Galiotto e Giulio Squillacciotti. Questi incontri, pensati come un dialogo aperto tra discipline, vedranno la partecipazione di relatori provenienti da diversi ambiti: dal design all’illusionismo, all’ornitologia. L’intento è di approfondire come linguaggi apparentemente distanti possano confluire in una riflessione comune sul rapporto tra l’essere umano e le altre specie viventi.
Il calendario degli appuntamenti sarà presto disponibile sul sito.

Note biografiche

Giulio Squillacciotti (Roma, 1982) è un artista e regista. Il suo lavoro si basa sull’indagine di narrative possibili, la sofisticazione di eventi reali di matrice storico-antropologica, gli apici culturali e la maniera in cui le tradizioni prendono nuove forme cambiando contesto. Ha studiato Storia dell’Arte Medievale a Barcellona e a Roma, e ha poi ottenuto un master in Arti Visive presso l’Università di Architettura IUAV di Venezia. È stato uno degli artisti del Padiglione Olandese della Biennale di Architettura del 2018 e Fellow Resident presso la Jan Van Eyck Academie di Maastricht nel 2018/2019. Nel 2020 ha vinto l’Italian Council e il Film Fond Olandese con un progetto cinematografico ed editoriale sulla fine fittizia dell’Europa chiamato “What has left since we left” e di recente ha ottenuto il finanziamento del PAC (Piano per l’Arte Contemporanea) per un progetto cinematografico trans-frontaliero in Val di Susa. Ha rappresentato l’Italia all’edizione 2021 di Artists’ Film International. È attualmente impegnato nello sviluppo di un lungometraggio di finzione co-prodotto da Italia, Irlanda e Polonia, vincitore, ad ora, del fondo MEDIA Creative Europe e di Screen Ireland.


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