Un’unghia sporca di nero, quella del pollice ma, a guardar bene, lo sono anche tutte le altre, se ti soffermi con lo sguardo su ognuna di loro. Le troverai sporche se, come le creste delle montagne, le scruterai.
Non montagne a caso ma quelle montagne nominate. Tutti i denti del Resegone, ad esempio.
Falli passare a uno a uno. E li vedrai. E ti innamorerai di quella sequenza vista dalla città di Lecco o dalla Brianza più lontana. Immaginata, se chiuderai gli occhi. Solo storpiata quando girerai le spalle e te ne andrai. Scendendo giù a Brumano o a Fuipiano.