Il progetto Massi Erratici, sviluppato da Studio Ossidiana in collaborazione con Frantoio Sociale, riconfigura gli spazi di accesso al museo attraverso superfici e volumi modulari pensati per accogliere molteplici attività.
Questi “sassi” contemporanei si muovono come un tangram che si ricombina, a seconda delle necessità, in disposizioni ordinate o casuali, formali o informali, introducendo nell’utilizzo dello spazio museale un elemento di gioco derivato dalla modularità dei pezzi. Ciascuna struttura è pensata come un frammento nomade, che si colloca in armonia tanto nell’attuale edificio quattrocentesco del museo, quanto nel foyer della nuova sede.
La varietà di eventi che il sistema riuscirà a ospitare diviene così parte integrante del progetto, che prevede l’impiego di materiali che minimizzano l’uso di risorse naturali, riutilizzando le cosiddette “materie prime-seconde” altrimenti destinate allo smaltimento.
Massi Erratici si sviluppa su diverse scale, impostate a partire da un modulo base che consente una facile configurazione e una disposizione dei moduli in ripetizioni simmetriche in cui spessori e lunghezze si alternano in misure ripetute.
Ai moduli massicci, benché cavi all’interno per renderli leggeri, si accompagnano in ogni spazio della hall tendaggi semitrasparenti, in un gioco di pesi e tattilità alterne, a memoria di un’altra grande tradizione industriale bergamasca, quella del tessile. Anche i tessuti potranno essere utilizzati per creare nuove configurazioni, separazioni leggere o scenografie negli allestimenti della nuova sede. Il progetto è pensato per durare nel tempo, e a fine ciclo gli elementi modulari potranno in potenza essere frantumati e formare aggregati riutilizzabili una volta ancora per la produzione di nuovo calcestruzzo o per la produzione di nuovi cementi.
La collaborazione con Frantoio Sociale – un progetto di ricerca itinerante di Studio GISTO + Hund Studio – si è sviluppata proprio in questa direzione, con l’obiettivo di rendere la demolizione una pratica sociale accessibile a tutti, un’occasione di scambio e di crescita collettiva. Un workshop e una conferenza dedicati forniranno un’interessante occasione per sperimentare e condividere pratiche e idee attorno al tema dei materiali e dei processi produttivi circolari.
Il lavoro di Studio Ossidiana combina pigmenti, pietre, sabbia e cemento circolare in rapporti diversi, mettendo a nudo il carattere vivace e luminoso del calcestruzzo che, nell’industria edilizia, ha progressivamente perso il suo potenziale espressivo. In questa occasione, la ricerca materica ha incontrato i saperi veicolati dalle comunità locali, in particolare in merito all’uso delle risorse, le filiere produttive, i programmi educativi e i siti diesplorazione, per rivelare e promuovere pratiche alternative di trasformazione e ricircolo dei materiali. L’approvvigionamento è avvenuto su base locale, a diversi livelli. Le tre diverse miscele di calcestruzzoconcepite da Studio Ossidiana per la creazione dei Massi Erratici sono realizzate con una base di granulato fine in marmo di Zandobbio. Questo, insieme all’arabescato rosa, pietre originali della Bergamasca, caratterizzeranno gli elementi della scacchiera e del backgammon, e le relative pedine. Anche gli inerti aggiunti alle miscele per la realizzazione degli inserti tattilo-materici presenti sui moduli sono frutto di una ricerca su base locale, non tanto perché affioramenti lapidei tipici del territorio, quanto perché “estratti” presso il centro di raccolta di rifiuti da demolizione e costruzione di Zanica. Qui con Frantoio Sociale sono stati ricercati e campionati per lo più resti di marmi e pietre naturali, poi suddivisi per tipologia mineralogica e cromatica, talvolta resi di diametro ridotto con la frantumatrice portatile, che caratterizza l’attività di Frantoio Sociale, e posizionati infine sul fondo dei casseri prima della colata. Nella lavorazione sono stati coinvolti artigiani del territorio, al fine di attingere alla lunga storia produttiva dell’area orobica riducendo al contempo costi ed emissioni legate al trasporto.
La restituzione fotografica dell’intero sviluppo di progetto è stata realizzata da Riccardo De Vecchi: una selezione di stampe fotografiche sarà allestita nella hall del museo.
Massi Erratici è parte del progetto Pensare come una montagna, i cui cardini sono l’attenzione alla sostenibilità dei processi produttivi e di fruizione dei beni materiali e immateriali, la creazione di una narrazione dei luoghi esaltante la dimensione locale come spazio espressivo responsabile e il parallelo sviluppo di una riflessione sul museo del futuro e sulle sue funzioni.
In particolare, nell’ambito del programma biennale promosso dal museo, i locali d’ingresso ospiteranno la redazione della rivista online che accompagnerà Pensare come una montagna lungo tutto il suo sviluppo, raccogliendo testi critici, reportage e contributi audiovisivi prodotti dal gruppo di lavoro così come da ricercatori, giornalisti, scrittori ed esponenti delle realtà coinvolte. Gli spazi ospiteranno inoltre laboratori e incontri di carattere divulgativo che andranno ad arricchire il programma biennale, e fungeranno anche da “stazione di ricerca” con libri, pubblicazioni e articoli a disposizione del pubblico – per consultazione libera o per l’acquisto – delle fonti bibliografiche alla base del questo progetto, e per approfondire questioni scientifiche e culturali affrontate dalle mostre.
Massi Erratici è tra i progetti vincitori della prima edizione dell’avviso pubblico Architetture Sostenibili per i luoghi della cultura, programma di ricerca promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per promuovere l’architettura contemporanea italiana, con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione di uno sviluppo globale più sostenibile.
La Fondazione Architetti Bergamo e l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bergamo sono partner di progetto.
Note biografiche
Studio Ossidiana è uno studio pluripremiato che opera tra architettura, design e paesaggio, guidato da Giovanni Bellotti e Alessandra Covini. In equilibrio tra ricerca e produzione, lo Studio esplora approcci innovativi attraverso edifici, materiali, oggetti e installazioni. Studio Ossidiana ha l’ambizione di progettare spazi, materiali e concetti utilizzabili e generosi, sia per partecipare a un dibattito architettonico globale, sia per radicare il pensiero nell’ambiente costruito, attraverso progetti permanenti o temporanei. Nel 2018 ha ricevuto il Prix de Rome, il prestigioso premio per architetti di età inferiore ai 35 anni. Il lavoro dello Studio è stato esposto in mostre internazionali, tra cui la Biennale di Architettura di Venezia, la Biennale di Design di Istanbul, la Biennale di Architettura di Chicago, la Biennale di Architettura di Rotterdam e la Biennale di Architettura di Shenzhen.