Fossi io teco; e perderci nel verde a cura di Greta Martina

08.02 - 18.05.2025

In occasione dell’apertura del terzo ciclo di Pensare come una montagna, la GAMeC presenta un’edizione speciale del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize, il primo concorso internazionale dedicato a curatori under 30 istituito dalla GAMeC e dal Gruppo Bonaldi nel 2003.

La giuria della dodicesima edizione, presieduta dal Direttore della GAMeC Lorenzo Giusti e composta dall’artista Isaac Julien e da Alia Swastika, Direttrice della Biennale di Jogja e co-curatrice della 16a Biennale di Sharjah, ha particolarmente apprezzato la cura del progetto di Greta Martina – nominata da Zasha Colah, Curatrice della 13a Biennale d’Arte Contemporanea di Berlino – nel porre enfasi sugli aspetti di partecipazione e responsabilità nel rapporto tra le comunità naturali umane e non umane.

Fossi io teco; e perderci nel verde sarà eccezionalmente presentato nel paese di Serina – comune di nascita di Lorenzo Bonaldi – sabato 8 febbraio 2025 in occasione dell’inaugurazione, per essere in seguito allestito nello Spazio Zero della GAMeC, dove resterà in visione dal 12 febbraio al 18 maggio. Durante i mesi di apertura della mostra, inoltre, nei dintorni della città di Bergamo saranno presentati i lavori di alcuni degli artisti coinvolti nel progetto.

Traendo ispirazione dagli scritti di Aldo Leopold e di Giovanni Pascoli (il titolo si rifà al verso di una sua poesia), la mostra celebra il desiderio di abbandonarsi al verde e ritrovarsi in profonda connessione con l’ambiente naturale, e invita i visitatori ad avvicinarvisi con senso di partecipazione e responsabilità. Un’esortazione a rallentare e a stupirsi della natura per ritrovare il senso di meraviglia infantile nei confronti del mondo, filtrato attraverso la prospettiva di una consapevolezza e di una responsabilità più profonde, tipiche dell’età adulta.

La pratica artistica si fa ponte tra questi due periodi della vita, e l’apparente contraddizione che li separa si risolve nel contesto dell’istituzione museale che funge da metaxú, ovvero un luogo di relazione, spazio intermedio in cui il confronto tra sguardo fanciullesco e adulta partecipazione diviene possibile.

Tutti i lavori in mostra costituiscono un invito allo spettatore a fermarsi, ricercare e restare in ascolto:

Corridori Lenti (2024-2025) di Umberto Pellini, sfere di fango e acqua in parte prodotte con materiali raccolti sul territorio di Bergamo, raccontano un atto di pazienza, attenzione e di amorevole cura.

La serie Trifoglio (2025) di Attila Faravelli – altoparlanti stereo portatili pensati per essere ascoltati tenendoli tra le mani – stimolano un coinvolgimento individuale, ma mai isolato. Ciascun dispositivo ospita nuove composizioni sonore dello stesso Faravelli, Enrico Malatesta e Nicola Ratti, e una registrazione di canti polifonici di Camilla dell’Agnola tratta dallo spettacolo teatrale Tempeste della compagnia O Thiasos-TeatroNatura.

Io, Tu, Una Casa, Una Città (2023) di Umberto Pellini, così come Youth youth youth (2024) e Untitled (Roma) (2022) di Lorenzo Silvestri esplorano il rapporto tra individuo e ambiente urbano, svelando un senso tanto di appartenenza quanto di alienazione: la metonimia cittadina di Pellini esprime la dimensione comunitaria e le sfide della città, mentre la video installazione e la pittura emotiva di Silvestri svelano le relazioni conflittuali dei giovani con gli spazi urbani, visti come luoghi di comunità e solitudine, gioco e violenza, vita e morte.

In Vertical Path (2018) e in El deseo de transformarse en montaña para abrazar el cielo (2025) di Valentina Viviani la montagna diviene simbolo di continuità generazionale e di radici, ponendo in dialogo il passato e il presente. Through and Beyond, part of “Atlas, Fragments for the Production of Landscape” (2017), invece, allude all’idea dell’impossibilità di rappresentare il paesaggio nella sua totalità, spingendoci alla valorizzazione di piccole tracce e indizi.

Le installazioni di Felicity Mangan invitano ad ascoltare e custodire i suoni della natura: Creepy Crawly (2020) e Wet on Wet (2022) sono composte da audiocassette contenenti registrazioni che ricordano l’infanzia dell’artista in Australia, mentre il nuovo nastro audio Listening Between the Mountain (2025), realizzato appositamente per Pensare come una montagna e presentato a Serina in occasione dell’inaugurazione, racchiude una selezione di suoni registrati nelle aree verdi della città di Bergamo.

Tra marzo e maggio 2025 saranno inoltre presentate performance, workshop e spettacoli teatrali nei dintorni di Bergamo, che promuovono un’immersione consapevole e contemplativa nel verde e che condurranno i partecipanti in una profonda esperienza sensoriale: Superpaesaggio di Attila Faravelli, Enrico Malatesta e Nicola Ratti; Rudimenti di Enrico Malatesta; The Missing Forest di Valentina Viviani e Tempeste, Trilogia della rinascita di O Thiasos-TeatroNatura (Sista Bramini, Camilla Dell’Agnola, Nora Tigges).

Il Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize è il primo concorso internazionale dedicato a giovani curatori under 30, ideato nel 2003 dalla GAMeC con la collaborazione del Gruppo Bonaldi e nato dalla volontà di ricordare la passione per l’arte e il collezionismo di Lorenzo Bonaldi.

Sin dalla sua costituzione, il Premio ha inteso sottolineare la centralità e il significato della figura del curatore nel panorama artistico internazionale attraverso la produzione di un progetto di mostra inedito, concepito sulla base di uno spazio espositivo e di un budget assegnati.

Le edizioni del Premio hanno visto realizzati nel corso degli anni i seguenti progetti: Another Zero, a cura di November Paynter (2004); No Manifesto, a cura di Andrea Viliani (2005); Aesthetics/Dietetics, a cura di Mizuki Endo (2006); Data Recovery, a cura di Övül Durmusoglu (2008); L’ipotesi del Cristallo, a cura di Yoann Gourmel ed Élodie Royer (2010); The Log-O-Rithmic, a cura di Fredi Fischli e Niels Olsen (2012); Mississippi, a cura di Sam Korman (2014); Soft Crash, a cura di Xiaoyu Weng (2016); Enchanted Bodies/Fetish for Freedom, a cura di Bernardo Mosqueira (2018); In The Forest, Even The Air Breathes, a cura di Abhijan Toto (2020); Dancing Plague, a cura di Panos Giannikopoulos (2022).

Note biografiche

Greta Martina (Bologna, 2000) è un’artista e curatrice indipendente con un interesse per il linguaggio e l’immagine in movimento, che esplora sia attraverso pratiche artistiche che curatoriali. Ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere e ha svolto studi a Bologna, Vienna (Universität Wien), Berlino (Freie Universität) e Milano, dove ha frequentato il corso magistrale in Arti Visive e Studi Curatoriali presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. La sua esperienza professionale include collaborazioni con gallerie e istituzioni come Elisabeth & Klaus Thoman (Vienna), KOW (Berlino), Triennale (Milano), Ar/Ge Kunst (Bolzano), François Ghebaly e Mendes Wood DM (New York). È autrice di CORRISPONDENZE (Correspondences) disponibile in diversi store, tra cui Printed Matter, Karma Bookstore, Aeon Books e Colbo (New York). Attualmente è responsabile dell’ufficio personale di Zasha Colah, direttrice artistica di Ar/Ge Kunst Bolzano e curatrice della 13a Biennale d’Arte Contemporanea di Berlino.


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