I beni comuni sono il nome che si dà a un altro modo di possedere, a un relazionarsi alle cose secondo una modalità non proprietaria. Lungo l’arco della modernità, i commons sono stati il rovescio della proprietà privata: non l’assenza di proprietà, ma una forma di appartenenza più ampia, in cui gli interessi dei non proprietari hanno la meglio su quelli dei proprietari, l’uso del bene prevale sul titolo di proprietà, i diritti collettivi sono più importanti di quelli individuali. Per dirla con Ursula Le Guin, un rapporto tra le persone e le cose in cui la presenza è più importante del progresso.